Carbonia, 2023
Carbonia, 2023
Carbonia, 2023
Carbonia, 2023
Carbonia, 2023
Carbonia, 2023
Carbonia, 2023
Carbonia, 2023
Carbonia, 2023
Carbonia, 2023
Carbonia, 2023
Carbonia, 2023
Carbonia, 2023
Carbonia, 2023
L'adolescenza è l'età del rischio per natura. Qual è allora oggi il senso di una società in cui la possibilità di rischiare viene censurata e il dissenso nei confronti del mondo degli adulti e delle classi dirigenti non sono una ricchezza da rappresentare ma un pericolo da censurare o uno stigma da ridicolizzare?
Viviamo una fase considerata di "rinascita" ma la realtà è purtroppo spesso invece fatta di vecchi e nuovi problemi: dispersione scolastica, ansia adolescenziale, accentuata da guerra e crisi climatica, poca fiducia verso il futuro. Alti tassi di disoccupazione e lavoro sottopagato.
In una provincia sarda considerata fino a qualche anno fa la più povera d'Italia e in un’epoca post mineraria, post industriale e post pandemica, a Carbonia, come se fosse la rappresentazione plastica di un mondo globalizzato, il senso di precarietà è sempre presente: le vie del centro con i locali commerciali chiusi, i resti dell’archeologia industriale che circondano la città, rappresentano un mondo che c’era e che paradossalmente forse oggi esiste metaforicamente ancora di più.
Se anche la società assume gli aspetti di questo mondo e gli adolescenti vengono abbandonati a se stessi, chi o cosa permetterà loro di realizzarsi?
ENG
Adolescence is by nature the age of risk. What is the meaning of a society where nowadays the possibility of taking risk is censored and dissent towards the adult world and the ruling class are not a richness to be represented but a danger that must be censored or a stigma to be ridiculed?
We are living in a phase that is considered a "rebirth" but unfortunately reality is often made up of old and new issues: early school leaving, teenage anxiety, even more marked by war and climate crisis, as well as little trust in the future, high unemployment rates and underpaid jobs.
In a Sardinian province considered until a few years the poorest in Italy and in a post-minerary , post- industrial and post- pandemic era, in Carbonia, as if it were a plastic representation of a globalized world, the sense of precariousness is always present: the streets in the city center with closed shops, the remains of industrial archeology surrounding the city, represent a world that was there and paradoxically maybe still metaphorically exists today even more.
If even society takes on aspects of this world and adolescents are left to themselves, who or what will allow them to realize themselves?